Ieri, 4 Dicembre 2016, gli italiani sono stati chiamati a votare per il referendum.
Questa mattina ci siamo tutti svegliati con la decisa notizia del No al Referendum Renzi-Boschi, ora cosa succede?
Un No Referendum più contro Renzi che contro la riforma?
Un No che per molti e’ stato visto come un No a Renzi e non tanto al referendum in se’, e un si’ al movimento 5 stelle che fin dall’inizio si e’ visto contro la riforma costituzionale.
E ora tutti ci domandiamo (anche chi ha votato sicuro il No) cosa accadrà al nostro paese?
La guida di oggi cercherà di tracciare dei punti per quanto riguarda l’ipotetico futuro del nostro paese dopo il NO al Referendum Renzi-Boschi.
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Le dimissioni di Renzi
L’immediata prima reazione del post No e’ stata quella di Renzi che ha annunciato che quest’oggi andrà al Quirinale per dimettersi da Capo del Governo.
La fine di questo Governo Matteo Renzi, darà vita ad un periodo di grande confusione e titubanza per l’italia poiché nessuno sa’ con certezza cosa ne verrà dopo.
Siamo fermi in un punto e non sappiamo assolutamente cosa c’e’ oltre, cosa ci aspetta…
E ora tocca al presidente della Repubblica…
Ora, come da iter, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, confermerà le dimissioni del governo Matteo Renzi, affidandogli, fino al prossimo governo, gli “affari correnti” del nostro paese.
Dopodiché il presidente esaminerà il Parlamento per capire se esiste una maggioranza di Senatori o deputati che abbia l’intenzione di sorreggere un nuovo governo come conseguenza capire anche chi possa presiederlo.
Mattarella a questo punto potrà scegliere due vie:
- Affidare a qualcuno il “nostro” governo
- Sciogliere le camere e arrivare a indire le elezioni anticipate.
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Elezioni anticipate
Questa ipotesi e’ stata esplicitamente richiesta dal premier del Ms5 Luigi di Maio con queste esatte parole
“Rivedendo in una settimana la legge elettorale al Senato”
Non considerando pero’ le conseguenze che ne subirebbe il nostro già stressato paese, che lotta tra un grande debito pubblico e nuove forme di speculazione.
Inoltre abbiamo un Parlamento con una maggiorità del Pd che non va’ sicuramente in linea con la proposta di Di Maio.
Cosa Succederebbe
Andare al voto ora realisticamente significherebbe portare il nostro paese all’ingovernabilità, data la surreale proposta di riscrivere la legge in una settimana.
Ci ritroveremmo con una Camera sotto il potere del partito vincitore e invece un Senato diviso praticamente in 3 partiti ( Pd, M5s, centrodestra).
Chi vorrebbe mai considerare una situazione del genere coma plausibile e migliore per noi italiani?Sicuramente qualcuno che del popolo ha poca considerazione.
Ma, la realtà e’ che se le forze politiche non riuscissero a trovare una conformità si andrebbe subito al voto, e questa unione sarebbe divisa in 3 poli, come abbiamo già visto precedentemente ovvero Ms5, FI e PD oltre a due leggi elettorali diverse alla Camera e al Senato porterebbe l’italia, secondo Mario Telo’, docente alla Luiss di Roma, uno scenario weimeriano da 32-33 in Germania, alla vigilia della vittoria di Hitler: «La quasi certa vittoria delle opposizioni verrebbe condizionata da posizioni estremiste e antieuro, con effetti disastrosi per la credibilità politica ed economica italiana».
Da Parorama.it
La terza ipotesi della guida REFERENDUM RENZI-BOSCHI vince il No, cosa succede?
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Governo istituzionale di scopo
Cos’è?
Il governo di scopo e’ un’ipotesi che potrebbe prendere in considerazione il Presidente della Repubblica come risposta alle votazione del Referendum
con esso si intende un esecutivo di natura politica nato da un accordo tra la maggioranza relativa e un gruppo di opposizione, con lo scopo di realizzare alcune forme indispensabili prima di andare al voto.
Il governo tecnico è un esecutivo caratterizzato dalla presenza di personalità scelte al di fuori della politica attiva: è il caso del governo presieduto da Mario Monti – ex commissario europeo per la concorrenza -, di quello targato Carlo Azeglio Ciampi, arrivato a Palazzo Chigi nel 1993 dopo l’esperienza come governatore della Banca d’Italia (anche se il suo esecutivo era composto da molte personalità politiche) e del governo di Lamberto Dini.
L’articolo per intero su ForexInfo.it
I nomi considerati in queste ore sono il presidente del Senato Pietro Grasso e del ministro dell’economia Pien Carlo Padoan.
Questa ipotesi dopo il risultato del Referendum di Renzi porterebbe come vantaggio di non dare in mano la grande responsabilità del nuovo governo solamente al Pd.
La difficoltà sara’ quella di unire tutte le menti della nuova maggioranza il cui scopo sarebbe quello di riscrivere la legge elettorale alla Camera e anche al Senato.
Il Pd stesso e’ in diviso nel suo interno, il centrodestra va’ più verso un’idea misurata, di pari passo con la consueta politica italiana e il Ms5 non vorrà mai “unirsi” soprattutto dopo la loro “vittoria”.
Il rischio e’ che l’attuale maggioranza, ovvero il Pd, potrebbe mano mano essere dirottato dalla tempesta sia economica che finanziaria, prima del 2018 quando ci saranno le nuove elezioni.
E se l’italia non riuscisse a formulare una nuova legge elettorale prima del 2018
Oltre alle conseguenze economiche e finanziaria, l’Italia si ritroverebbe ad
affrontare le votazioni con un sistema elettorale ultra maggioritario alla camera (italicum ) e un sistema proporzionalista al Senato che consegnerebbe dopo il voto del 2018 un parlamento ingovernabile e senza maggioranze.
I dubbi e le domande sorgono spontanee:
Da una riforma come l’italicum che si e’ rilevata un fallimento come ne può scaturire una migliore? e l’idea del governo istituzionale e’ valida?
Ma chi potrebbe prendersi l’intera responsabilità di prendere in mano le sorti del nostro paese dopo il No al Referendum Renzi-Boschi? e saperlo fare in maniera democratica e giusta soprattutto per noi, italiani, che da anni non vediamo luce da questa crisi.
Vanessa B.
Fonti ilpost.it Panorama.it ForexInfo.it
La guida “REFERENDUM RENZI-BOSCHI vince il No, cosa succede?” finisce qui con la speranza di riuscire a trovare un modo nuovo di riportare in forze questa nostra Italia.
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