Dove non vivrei mai se fossi una minoranza LE 12 NAZIONI PIU RAZZISTE

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Dove non vivrei mai se fossi una minoranza LE 12 NAZIONI PIU RAZZISTE

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Nonostante siamo entrati già da qualche anno nel terzo millennio, Il razzismo continua ad essere uno dei maggiori problemi del nostro mondo. Divide villaggi, città, stati e addirittura continenti, attraverso lo strumento della razza, della religione o ancor più semplicemente per una questione di colore della pelle.
Malgrado la legge lo condanni e i molteplici interventi internazionali, il razzismo continua ancora oggi ad essere un grande problema in molti stati. E la cosa più incredibile è che non si tratta solamente di stati svantaggiati, arretrati socialmente, economicamente e culturalmente, ma anche di stati che si trovano in occidente, la culla della civiltà, in stati ricchi e culturalmente evoluti.

Vediamo insieme le 12 Nazioni più razziste:

o India.
Il Razzismo in India è parecchio duro e perpetuato nei secoli, cosa che lo rende anche peggiore di quello degli alti Stati. Il bambino viene precocemente indottrinato alla cultura indiana in cui persone con la pelle più chiara sono superiori rispetto a quelle con la pelle più scura. Ciò che più sorprende però, è come il governo indiano non stia realmente cercando di eliminare questo tipo di comportamenti, continuando a dire di vivere in una cultura ricca di diversità che non discrimina. Oltre a questo punto di vista chiaramente razzista, c’è anche molta xenofobia, causata dalla divisione tra Indù e Mussulmani e dalle popolazioni che vivono in alcune regioni.

o Israele.
Sembra che l’odio diretto verso il popolo d’Israele e poi riflesso da esso ad altri, sia incominciato ancor prima della razza umana. Il conflitto tra Israeliani, arabi israeliani e Palestinesi è una guerra senza fine che che si riaccende costantemente, con un risultato di violenza e morte inaudito. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stato dato agli Ebrei un nuovo stato e chiunque ci stesse già vivendo divenne un rifugiato. Questa è stata l’ultima ragione, di una lunga serie di ragioni, che ha portato al disaccordo e al conflitto tra questi due gruppi. Quello che fa maggiormente scalpore però, è il fatto che il razzismo tra questi due popoli è spinto dal governo stesso ancor più che dalla popolazione.

o Stati Uniti d’America.
Nonostante sia chiamata la terra della libertà gli Stati Uniti sono pieni di razzismo. L’odio si scatena su chiunque abbia un colore di pelle differente dal bianco, specialmente negli stati del sud e del Midwest, dove il razzismo è parte integrante dello stile di vita del posto. Una grande parte del razzismo negli USA riguarda neri contro bianchi, ma anche gli asiatici e i nativi americani vengono spesso trattati spiacevolmente. Tuttavia sono quasi sempre gli Afroamericani a pagarne il prezzo più alto, finendo spesso uccisi ingiustamente dalle forze dell’ordine che dovrebbero invece tutelarli.

o Russia.
Il governo e il popolo russo ha subito molteplici mutamenti negli ultimi 30 anni, perciò non c’è da sorprendersi se in alcuni casi il razzismo è diventato parte di questi cambiamenti. Essenzialmente, al popolo russo non piace chiunque non sia russo. L’odio e la discriminazione si percepisce sia nelle zone rurali che in quelle urbane. Nonostante il governo abbia cercato, anche se ad intermittenza, di frenare questi comportamenti, il razzismo è ancora molto radicato in Russia, che già possiede un ricco passato di razzismo, conflitto e odio.

o Germania.
Guardando la storia, potrebbe volerci un po prima che tutto l’odio venga spazzato via dalla Germania. Nonostante Il Nazismo sia finito da un pezzo, la Germania rimane una nazione razzista, dove una parte di tedeschi si sentono ancora superiori a chiunque altro. In più stanno prendendo piede diversi gruppi Neo-Nazisti. Sia l’ONU che il governo tedesco stanno però cercando di arginare questo problema, anche se per adesso non sono ancora riusciti completamente nell’intento. Alcuni partiti politici sono anche stati accusati di facilitare la propaganda neo-nazista.

o Sud Africa.
Anche se Nelson Mandela e il movimento Anti-Apartheid ha reso il razzismo illegale in Sud Africa, non bisogna guardare lontano per vedere che è ancora una parte integrante della cultura sud africana e della vita di ogni giorno. Il razzismo è cosi forte che il prezzo dei beni e dei servizi dipende dalla razza e dal colore della pelle di chi li richiede. Adesso i gruppi che promuovono il razzismo vengono arrestati, però la discriminazione costante non si è ancora fermata. Serve ancora del tempo per portare a termine il cambiamento iniziato da Mandela.

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o Giappone.
Nonostante il Giappone sia il primo paese al mondo per leggi contro il razzismo, continuano le discriminazioni verso praticamente chiunque non sia un nativo giapponese. Tuttavia la cultura giapponese impone un forte rispetto delle regole e delle usanze, oltre ad una massima cordialità verso le altre persone, perciò le forme di razzismo e discriminazione non saranno eclatanti come in altri paesi né facilmente visibili. Il 98 % della popolazione giapponese è composta da nativi e normalmente il governo non permette a persone di altri paesi di venire a vivere nella propria nazione. Ciò vale specialmente per le persone mussulmane, che vengono ammesse davvero raramente poiché il governo giapponese crede che le loro due culture abbiano dei problemi di compatibilità. Questo comportamento è chiaramente razzista e negativo.

o Arabia Saudita.
L’Arabia Saudita, grazie ai suoi numerosi pozzi petroliferi, è uno stato molto ricco e potente. Il problema però è che usano il loro potere per sfruttare i loro vicini più poveri come l’India e il Pakistan. Infatti l’Arabia Saudita usa le persone provenienti da questi paesi in via di sviluppo per lavori sottopagati e con pessime condizioni. Oltretutto vengono trattati male e forzati a vivere in condizioni non umane. Oltre a ciò l’Arabia Saudita mostra tendenze razziste anche contro altri stati arabi, rifiutandogli il permesso di entrare nel paese, o maltrattandoli in caso di richiesta di asilo politico.

o Australia.
L’Australia non sembra una nazione che può essere razista, ma nessuno ne conosce il lato oscuro quanto gli Indiani. Quasi ogni persona che vive in Australia è migrata lì da un altra nazione o continente. Tuttavia, sono convinti che ogni nuova persona che si trasferisce a vivere in Australia dovrebbe tornare nel proprio paese. Nel 2009 ci sono stati molti casi in cui Indiani sono stati molestati e presi di mira. Conseguentemente la legge è stata fatta più dura e la situazione adesso è molto migliorata.

o Regno Unito.
Probabilmente è colpa del complesso di superiorità, dovuto al fatto che ad un certo punto della storia gli Inglesi avevano conquistato quasi tutto il globo. Ma il Regno Unito è una delle nazioni più razziste al mondo ancora oggi. Questo riguarda soprattutto persone provenienti dal subcontinente indiano come: Bangladesh, India, Nepal, Sri Lanka, Pakistan e Maldive. Più recentemente invece anche contro i Mussulmani. A parte questo, mostrano astio nei confronti degli Americani, dei Francesi, dei Rumeni, dei Bulgari, ecc. La cosa shoccante è che ancora oggi nel Regno Unito la propaganda politica è basata sulla dicotomia volere/non volere gli immigrati come vicini di casa.

o Pakistan.
Per anni Sunniti e Sciiti si sono odiati fra loro e sono stati in guerra. Questo non sembra destinato a cambiare. Il Pakistan è anche sempre in guerra con l’India, portando ad un razzismo sempre maggiore nei confronti delle due nazioni. Come se non bastasse, anche gli Africani e altri stati hanno subito delle discriminazioni da parte del Pakistan e della sua popolazione.

o Ruanda.
Nel 1994 due diverse etnie, i Tutsi e gli Hutu sono state in conflitto, che si è concluso con la morte di più di 800,000 persone in Ruanda. Furono gli Hutu a far nascere il conflitto uccidendo la popolazione Tutsi. Il genocidio è ancora fresco e continua ad esserci tensione, tanto che l’odio tra questi due schieramenti potrebbe esplodere nuovamente in qualsiasi momento.

 

Fortunatamente L’Italia non rientra ancora nella top-twelve degli stati più razzisti al mondo ma ci si avvicina molto, è per questo che non bisogna mai scordarsi che noi Italiani siamo stati fin dai tempi passati una delle forze predominanti del mondo dei migranti per quantità e problemi creati. Basti pensare alla Mafia in America o a quanti italiani ci sono in Argentina, negli Stati Uniti o nel resto del mondo.

 

M.